Tra i rifugiati in Moldavia: "La Nato ci protegga" (di Mattia Bernardo Bagnoli)

Albeggia alla frontiera tra Ucraina e Moldavia. Temperatura da cellulare: un grado. Temperatura percepita: il gelo dello Stige. Cade neve ghiacciata e una famiglia, trolley da una parte e bambini in braccio dall'altra, arranca verso il lato moldavo. E già c'è da stare sereni. Perché vuol dire essersi lasciati alle spalle la bolgia di chi cerca di entrare. Chilometri e chilometri di auto parcheggiate sul ciglio della strada. In aumento. Alla dogana un tendone distribuisce qualcosa di caldo. C'è calca. Intorno, un silenzio pietoso. Da Chisinau l'inviato dell'ANSA Mattia Bernardo Bagnoli