Il caso Clessidra/AMRI. Perchè l'Italia (ancora) non riesce ad attrarre investimenti US? Fernando Napolitano, CEO della NEWEST a New York

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L’intervista di oggi è dedicata a Fernando Napolitano, fondatore e CEO della Newest a New York. L’imprenditore napoletano iniziò la propria carriera professionale operando nelle divisioni marketing, prima presso la Laben, Gruppo Finmeccanica, e poi presso la Procter & Gamble Italia. Nel 1990 entrò a far parte dell’ufficio italiano della Booz Allen Hamilton. Ha in seguito ricoperto, fino a giugno 2011, il ruolo di amministratore delegato, con incarichi anche di respiro internazionale. Napolitano inizierà la nostra chiacchierata raccontandoci della sua esperienza in Clessidra SGR S.p.A. Clessidra è una società di gestione del risparmio che è stata fondata nel 2003 da un’iniziativa imprenditoriale ideata da Claudio Sposito, con cui Fernando aveva un rapporto diretto prima della sua scomparsa. La società in questione vanta un curriculum di successo nel perfezionamento di investimenti in aziende leader di mercato, in partnership con imprenditori e famiglie, con una dimostrata capacità di creazione di valore per i propri investitori nel medio e lungo periodo, con una dotazione complessiva di capitale di circa 2,5 miliardi di Euro. L'acquisizione della società farmaceutica italiana Euticals Spa da parte della società statunitense quotata al Nasdaq AMRI crea lo spunto per una dettagliata disamina sui motivi per cui l'Italia è ancora poco attraente per gli investitori US e quali le possibili soluzioni. A Napolitano chiederemo poi di spiegarci meglio la sua iniziativa con il canale web di video interviste denominato “The Voice of Business”, il primo in lingua inglese dall’Italia che ospita interventi di ceo statunitensi, italiani e europei per fornire dati, opinioni, news sullo scenario sociale e economico italiano e europeo nonché sulle opportunità di investimento per i player internazionali. La piattaforma di comunicazione e relazione permanente tra Italia e Usa è stata lanciata dall’imprenditore italiano nel 2011 e la partnership con INSIDE FINANCE permette l'ascolto integrale delle interviste, in lingua inglese, con la serie denominata "Italian Business for US Markets" di prossima pubblicazione. L’obiettivo è quello di di spiegare alla comunità internazionale la complessità italiana e europea attraverso la visione dei leader. “L’Italia è l’unica grande economia al mondo che non ha uno strumento in inglese per parlare di sé – ci rivela Napolitano – Sono altri a raccontare al mondo chi siamo e noi non diciamo mai la nostra. Il risultato è essere percepiti come un Paese molto più rischioso di quanto siamo. Perché chi non parla italiano non ha strumenti per capire l’Italia”. Modulando le sue parole possiamo affermare che spetta ai leader guidare il cambiamento e fornire alla business community internazionale gli strumenti per capire la complessità italiana e europea. L’imprenditore infatti affermerà che per lui la leadership è una responsabilità e necessita di una preparazione adeguata per gestire la complessità, ma soprattutto una profonda conoscenza della natura umana. Per Napolitano, quindi, il problema italiano non sta nella gestione politica, che pure rileva, ma viene soprattutto individuato nella mancanza di un corretta narrativa a riguardo, come stimolo a un livello di professionalità con standard internazionali e una chiara figura di leadership che possa permettere una squadra all’altezza del compito di risanare l’Italia, come al tempo furono i c.d. “Ciampi boys” che fecero emergere nomi come Mario Draghi e Vittorio Grilli. L’attuale crisi in atto con un debito pubblico senza precedenti potrebbe quindi essere la grande occasione per il rilancio del Sistema Italia e della sua visibiltià verso l’estero con l’opportuna divulgazione, nella lingua del business, da sempre l’inglese. Concluderemo la nostra intervista chiedendo i rituali consigli per i giovani manager, consulenti e imprenditori emergenti. Infine, fisseremo insieme i...

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