La pesca del giorno

Due personaggi si incontrano al porto di Lesbo, in Grecia e ne nasce un dialogo serrato sul destino dei migranti. Il primo è uno strano pescatore che vende i corpi degli annegati. L’altro un cliente misterioso che forse vuole acquistare la merce o più probabilmente immergersi in questo mercato disumano per espiare la propria indifferenza e ritrovare se stesso.Le domande e le risposte si intrecciano in un crescendo di malessere e di interrogativi. Perché un tale groviglio di cinismo, indifferenza, impotenza? Il dialogo riflette come uno specchio le nostre rinunce di fronte a un dramma quotidiano nel Mediterraneo, ci costringe al confronto con la nostra cattiva coscienza.È un testo aspro e sconvolgente che spinge a riflettere, indignarsi, agire.

Om Podcasten

La mancanza di accoglienza, la criminalizzazione della solidarietà, il respingimento dei migranti a rischio della loro vita. L’ecatombe quotidiana nel nostro mare.Éric Fottorino, giornalista e scrittore, ha messo in scena in un dialogo surreale e brutale la somma delle nostre indifferenze pedonali e delle nostre impotenze collettive rispetto al dramma dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Protagonisti sono due personaggi emblematici: un pescatore dell’isola di Lesbo che mette in vendita i cadaveri dei naufraghi e un viaggiatore testimonial del cittadino europeo medio, cinico perché indifferente e disinformato che nel confronto brutale col pescatore ritrova i sensi di colpa che sfociano in un naufragio umano collettivo. È il j’accuse di uno scrittore che spinge all’indignazione e tende a una presa di coscienza collettiva per ritrovare un’umanità perduta.