03. Hai firmato la mia condanna a morte

Fu Antonino Scopelliti a chiedere di potersi occupare del maxiprocesso in Cassazione. Poi partì per le vacanze tornando a Campo Calabro (RC), suo paese di origine. Era inquieto. Sapeva il pericolo che stava correndo, ma nonostante questo nel suo territorio si sentiva così tranquillo da girare senza scorta. In quel piccolo paese, in provincia di Reggio Calabria, Scopelliti ci era cresciuto e la sua disponibilità, anche da magistrato di Cassazione, era rimasta nei confronti di tutti gli abitanti, anche i più inaspettati che fino al momento della morte hanno voluto dimostrare quanto gli portavano rispetto. L'omicidio Scopelliti è un podcast a cura di Massimo Brugnone realizzato per la Fondazione Antonino Scopelliti: https://www.fondazionescopelliti.com Le musiche originali e il sound design sono a cura di Luca Ottoboni. Illustrazione realizzata da Gianpaolo Frascella. Interviste audio originali.

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Pubblico ministero presso la Corte di Cassazione, Antonino Scopelliti era il magistrato che avrebbe dovuto rappresentare la pubblica accusa al maxiprocesso di Palermo, ma fu ammazzato prima. Il 9 agosto 1991 a Piale, frazione di Villa San Giovanni (RC), due colpi di fucile lo colpiscono mentre sta guidando l'auto di ritorno dal mare. Nonostante i processi che ci sono stati per cercare di capire chi tra la mafia siciliana e la 'ndrangheta calabrese volle e commise l'omicidio, oggi, a più di 31 anni dalla sua morte, ancora non sappiamo chi furono i mandanti e gli esecutori. Perché?