3. Il processo proletario
Zitta e buona - Germana Stefanini e le donne vittime del terrorismo rosso - En podcast af Radio 24
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Sono passati quasi due mesi dall'attentato al medico penitenziario Giuseppina Galfo. Germana Stefanini, agente addetta al controllo pacchi nel carcere di Rebibbia, è sequestrata in casa sua da tre terroristi, una donna e due uomini, appartenenti ai Nuclei per il potere proletario armato. È sottoposta a un lungo interrogatorio che viene registrato, un processo proletario a quella che viene definita una “torturatrice di Stato”. A Roma, al 5 di via Albimonte, la Stefanini non è l'unica vigilatrice ad abitarci. Al piano sopra al suo vivono altri due colleghi che sono in casa mentre al quarto piano Germana è in balia dei tre terroristi: gli agenti stanno chiacchierando con la nipote di Germana Stefanini, Marisa, e con il fidanzato di lei Massimo, che nel frattempo sono passati a trovarli e che sono a loro volta agenti armati. Se solo intuissero quanto sta accadendo sotto di loro, forse Germana potrebbe salvarsi, ma il destino della donna è ormai segnato. Il suo corpo viene ritrovato la sera stessa del 28 gennaio 1983 dentro a una Fiat 131.