Pianosa - L'isola del diavolo
En podcast af Radio 24
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5 Episoder
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5. Pianosa oggi, una speranza ma per pochi
Udgivet: 14.7.2021 -
4. La diaspora
Udgivet: 13.7.2021 -
3. Sono stato all'inferno. Innocente
Udgivet: 12.7.2021 -
2. Il supercarcere dei brigatisti
Udgivet: 11.7.2021 -
1. Inferno o paradiso
Udgivet: 10.7.2021
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Pianosa è un puntino al largo dell'Elba, uno scoglio piatto nel mar Tirreno che fin dall'antichità è stato un altrove dove mandare chi era sgradito. La figlia di una vittima del terrorismo ci arriva per turismo e rimane affascinata dal contrasto tra un luogo che dal punto di vista del paesaggio sembra un paradiso e la sua storia: per 150 anni Pianosa è stata un carcere, colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza dove sono stati rinchiusi i più pericolosi brigatisti negli anni di piombo e, dopo le stragi di Falcone e Borsellino, la cupola di Cosa Nostra. Il podcast è un viaggio tra le storie del passato e del presente di Pianosa, storie che intrecciano la storia d'Italia e che portano a una riflessione profonda sul senso della pena.Silvia Giralucci si addentra nella zona carceraria, dove le sezioni sono rimaste in un tempo sospeso dal 1998 quando, improvvisamente, il carcere venne chiuso e l'isola abbandonata .Si trova davanti alla sezione Agrippa, dove sono stati rinchiusi anche alcuni degli assassini di suo padre, e attraverso il racconto di Franco Bonisoli, uno degli autori del rapimento di Aldo Moro, si interroga sul carcere duro e su che cosa possa portare i terroristi ad assumersi la responsabilità dei reati commessi. Nel viaggio, nel tempo e nello spazio, incontra Gaetano Murana, condannato per la strage di Paolo Borsellino, detenuto per 18 anni, di cui 16 al 41 bis la maggior parte a Pianosa, prima di essere riconosciuto completamente innocente e vittima di depistaggi; i detenuti in semilibertà che abitano l'isola oggi lavorando con i turisti, e i due agenti di polizia penitenziaria Claudio Cuboni e Michele Comune che da trent'anni vivono questo posto sperduto come due eremiti.Ideato, scritto e curato da Silvia GiralucciSound design di Luigi SpecialeResponsabile di produzione Guido ScottiCoordinamento editoriale di Alessandra ScaglioniSi ringrazia: Ornella Favero, Benedetta Tobagi, Grazia De Sensi, il ministero della Giustizia, la casa di reclusione di Porto Azzurro, la cooperativa Arnera.